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Kintsugi: il valore delle imperfezioni.

Il design è un mondo in continuo mutamento, le mode di oggi possono cambiare domani e tutto si muove velocemente. Questa rapidità di cambiamento, tipica dell’occidente in continua evoluzione, si riflette nelle nostre vite quotidiane, ma ci sono posti nel mondo in cui la lentezza, l’antico, l’arte del recupero sono ancora valorizzati.

In Oriente, più precisamente in Giappone, nel XV secolo si diffuse una pratica che è poi una filosofia di vita concretizzata: il Kintsugi. Il termine è composto da due radici: kin che significa “oro” e tsugi che significa riparare, riunire. L’arte consiste, infatti, nel riparare oggetti – tradizionalmente in ceramica, come vasi o piatti – attraverso l’utilizzo di oro o argento liquido.

La filosofia e la metafora che si celano dietro questa tecnica di riparazione degli oggetti è quella di valorizzare le crepe, le rotture, le cicatrici che nascondono una trama, una storia da raccontare e per questo motivo diventano arte e bellezza. Tanto per gli oggetti quanto per la propria vita, l’arte del Kintsugi vuole insegnarci che una rottura-trauma non rappresenta un punto di fine, ma che si possono ricomporre i pezzi, valorizzando il proprio vissuto, non nascondendo le cicatrici, ma rendendole la propria bellezza e il proprio punto di forza.

La pratica del Kintsugi esiste tutt’oggi e negli ultimi anni il concetto ha conosciuto una capillare diffusione in occidente. Nell’interior design è possibile ritrovare questa pratica tanto nell’oggettistica, quanto nell’arredo. Gli oggetti in ceramica con le crepe in oro sono in grado di conferire personalità agli ambienti domestici unitamente a un tocco orientale. L’arredamento stile Kintsugi può interessare però anche elementi più importanti, come pannelli per il rivestimento delle pareti o pavimentazioni.

Fioranese, nella sua collezione Kintsugi, ha reso l’arte giapponese protagonista dell’interior design proponendo delle piastrelle effetto cemento che presentano delle crepe riempite da linee d’oro. La luminosità del metallo spicca sulla pavimentazione minimal e sul colore neutro delle piastrelle conferendo una forte personalità all’ambiente domestico. Inoltre, come variante delle piastrelle monocolore, la collezione propone delle piastrelle che uniscono a una parte effetto cemento, tramite linee color oro, piastrelle con pattern colorati che ricordano le pavimentazioni delle case di una volta. Questa scelta oltre a creare un effetto combinato tra lo stile minimal e quello vintage, rende palese il rimando al Kintsugi e all’arte del recupero, andando ad unire nuovo e vecchio.

Il Kintsugi ci insegna che l’imperfezione diventa arte se si trova il modo di valorizzarla. Fioranese ci mostra come portare quest’arte nelle nostre case.

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